Cantina Nistri – Primitivo di Manduria

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La settimana scorsa ho avuto modo di visitare una bella realtà vitivinicola tarantina, Cantina Nistri. Piccola e nascosta in un paesino da favola nella campagna salentina, Faggiano, della cui esistenza nessuno dei miei amici dalla zona aveva mai sentito parlare 🙂 ed invece è diventato negli anni  il palcoscenico di un importante festival di jazz internazionale.

 

 

 

Ci hanno accolti, Margherita Nistri,  il suo padre e l’enologo nonché amico ed il tifoso numero uno della cantina, Piero Artuso.

Abbiamo trascorso un bel pomeriggio assaggiando ottimi vini e chiacchierando del Salento, delle sue vigne, del potenziale che questa meravigliosa terra ha da offrire al paesaggio vitivinicolo italiano.

 

Abbiamo iniziato il tour de force dalla Marchesa Bianco Salento IGP Malvasia di Candia. Devo riconoscere che non era il gusto che anticipavo dato che assaggiavo una Malvasia, ma ho ritrovato un vino fresco, sapido e fruttato che non pensavo la Puglia, dove lu sule, lu ientu e lu mare fanno da padrone, fosse capace di regalare. Di un colore giallo paglierino con riflessi verdolini, appena imbottigliato e che per i prossimi 2-3 anni regalerà emozioni a chi lo assaggiano. In questa occasione ho scoperto che la Malvasia di Candia è uno dei vitigni della famiglia delle malvasie che meno profumi e aromi.

Margò invece è un Negroamaro rosato piacevole e beverino, carico di frutti rossi sembra che ti sei perso in un campo di fiori e ti risveglia la sua freschezza. Un vino perfetto per le serate della torrida estate salentina.

Ma la grande risorsa della cantina sono i suoi rossi. L’eclettico Primitivo di Manduria trova la sua espressione migliore in un vino cosi carico di colore, profumi e aromi. Le nuove annate non sono ancora pronte perciò abbiamo assaggiato il Primitivo del Salento IGP, Primitivo di Manduria DOP e il Primitivo di Manduria DOCG Dolce dalla vasca. Che goduria!!!  La scaletta è perfetta ed i vini pure…si parte con l’IGP pieno di frutti rossi, spezie, secco, ma piacevole, con un lungo finale per passare al DOP con la sua intensità di aromi (amarena, carrube, fichi secchi, fiori secchi) e finire con un giovane DOCG che avrà bisogno di un lungo periodo per diventare pronto e regalare tutta la sua bontà. Man mano cresce anche l’intensità del colore che diventa impenetrabile.

La cantina sfrutta molto le qualità del vitigno con l’uso solo di acciaio per preservare il frutto, macerazioni di 10-22 giorni in base all’annata per ottenere una buona consistenza sin dall’inizio. Mi piace la gente semplice, che vive in cantina e si emoziona davanti al risultato di tanto impegno. Piero si è estraniato varie volte perso nella sua ricerca della perfezione del suo “bambino”.

Mi auguro di ritornare presto…nel frattempo mi raccomando assaggiate il Primitivo!

 

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